Avogadro, Lorenzo Romano Amedeo Carlo

Chimico, fisico

09 agosto 1776 - 09 luglio 1856

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Lorenzo Romano Amedeo Carlo Avogadro


Conte di Quaregna e Cerreto (Torino, 9 agosto 1776 - Torino, 9 luglio 1856), è stato un chimico e fisico italiano. Nacque in una famiglia di antica nobiltà piemontese, da Anna Vercellone di Biella e da Filippo Avogadro, conte di Quaregna e di Cerreto, il quale fu Senatore del Regno di Sardegna e alto magistrato. Amedeo fu uno studente brillante; si laureò in diritto canonico a vent'anni, nel 1796, e iniziò a praticare. Ben presto, però, si dedicò allo studio della fisica e della matematica, le sue scienze preferite, e nel 1809 cominciò a insegnarle al collegio di Vercelli (dove la sua famiglia aveva dei possedimenti). Durante la sua permanenza a Vercelli scrisse una memoria nella quale formulò un'ipotesi che viene oggi chiamata Legge di Avogadro e che si è abituati ad esprimere nella forma: « volumi uguali di gas diversi, alla stessa temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di molecole » Spedì questa memoria al Journal de Physique, de Chimie et d'Histoire naturelle di De Lamétherie e fu pubblicata nell'edizione del 14 luglio 1811, con il titolo Essai d'une manière de déterminer les masses relatives des molecules élémentaires des corps, et les proportions selon lesquelles elles entrent dans ces combinaisons. La Legge di Avogadro implica che le relazioni tra i pesi di volumi identici di gas differenti (a parità di condizioni di temperatura e pressione), corrispondono alle relazioni tra i rispettivi pesi molecolari. Quindi, i pesi molecolari relativi possono essere calcolati dal peso dei gas. Avogadro sviluppò questa ipotesi dopo che Joseph Louis Gay-Lussac aveva pubblicato la sua legge sui volumi (e i gas combinati) nel 1808 (la Prima legge di Gay-Lussac). La principale difficoltà che Avogadro dovette risolvere fu la grande confusione che regnava al tempo su atomi e molecole: uno dei più importanti contributi del lavoro di Avogadro fu quello di distinguere gli uni dalle altre, ammettendo che anche particelle semplici potessero essere composte da molecole, e che queste ultime fossero composte da atomi. John Dalton, ad esempio, non considerava questa possibilità. Avogadro, in realtà, non usò la parola "atomo", in quanto i termini "atomo" e "molecola" erano usati in maniera quasi indistinta. Egli considerava l'esistenza di tre tipi di "molecole", comprese le "molecole elementari" (i nostri "atomi"). Oltre a ciò, diede una particolare attenzione alla definizione di massa, come distinta dal peso. Con sospetto entusiasmo prese parte ai movimenti politici rivoluzionari del 1821 (contro il re di Sardegna), cosicché due anni dopo fu rimosso dalla sua posizione (o, secondo la dichiarazione ufficiale, l'università era «lieta di permettere a questo interessante scienziato, di prendere una pausa di riposo dai pesanti doveri dell'insegnamento, in modo da essere in grado di dare una migliore attenzione alle sue ricerche»). Quando la sua cattedra di Fisica Sublime all'Università di Torino fu ripristinata nel 1832, fu infatti affidata al celebre matematico Augustin-Louis Cauchy, che l'abbandonò circa un anno dopo. L'insegnamento fu così di nuovo assegnato ad Avogadro, il quale lo tenne fino al 1850. Con il tempo, il suo isolamento politico fu gradualmente ridotto, in quanto le idee rivoluzionarie ricevevano una crescente attenzione da parte di casa Savoia, fino a quando, nel 1848, Carlo Alberto emise una costituzione moderna (lo Statuto Albertino). Ben prima di ciò (1833), a seguito della crescente attenzione per i suoi lavori, Avogadro fu richiamato all'Università di Torino, dove insegnò per altri venti anni. Morì nel 1856 e fu sepolto nel cimitero di Quaregna in provincia di Biella. Molto poco si sa della sua vita privata e della sua attività politica; nonostante il suo aspetto fisico sgradevole[senza fonte] (almeno a giudicare dalle rare immagini trovate), era conosciuto come un discreto tombeur de femmes anche se, al contempo, uomo religioso e dedito a una vita sobria. Ebbe otto figli, nessuno dei quali seguì le orme paterne. Molti studi storici confermano che patrocinò e aiutò alcuni cospiratori sardi che stavano organizzando una rivoluzione sull'isola, bloccata all'ultimo momento dalla concessione dello statuto da parte di Carlo Alberto. Alcuni dubbi comunque permangono, considerando l'esiguità delle prove. Avogadro occupò incarichi pubblici in statistica, meteorologia, e pesi e misure (introdusse il sistema metrico decimale in Piemonte) e fu membro del Reale Concilio Superiore sulla Pubblica Istruzione.

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