Piria, Raffaele

Chimico e personaggio politico italiano

20 agosto 1814 - 18 luglio 1865

descrizione

Raffaele Piria


(Scilla, 20 agosto 1814 – Torino, 18 luglio 1865) è stato un chimico italiano.


Biografia: Raffaele Michele Rocco Piria nacque a Scilla, in provincia di Reggio Calabria, figlio di Luigi Piria, proprietario terriero e commerciante d'olio, e Angela Tortiglioni. Orfano del padre all'età di soli sei anni, si trasferì a Palmi, dove fu preso in custodia da uno zio paterno. Affrontò gli studi liceali presso il prestigioso Real Collegio (l'attuale Tommaso Campanella) di Reggio Calabria, ottenendo la maturità all'età di soli 15 anni. Laureatosi in medicina e chirurgia nel 1834 presso la Regia Università degli Studi di Napoli, poco interessato alla pratica medica, si trasferì in Francia per approfondire gli studi in campo chimico. Giunto a Parigi, ebbe l'opportunità di venire in contatto con le più importanti personalità del campo chimico del suo tempo, tra i quali, primo fra tutti, Jean Baptiste Dumas, che lo accolse nel suo laboratorio e, riconosciute le sue spiccate doti intuitive, ne fece un fidato collaboratore. Nel laboratorio di Dumas Piria realizzò importanti ricerche sulla salicina; fu proprio lui ad assegnare l'attuale nome all'acido acetilsalicilico. Questi importanti studi sulla salicina furono pubblicati su famose riviste francesi: i Comptes Rendus de l'Académie des Sciences e gli Annales de Chimie et de Physique. Frontespizio di "Elementi di Chimica", 1840 Nel 1839, guidato dalla nostalgia nei confronti del paese natio, fece ritorno a Napoli, con l'obiettivo di fondare una scuola privata di chimica insieme a Macedonio Melloni. A 26 anni, nel 1840, sposò Luisa Cosenz, proveniente da una famiglia di militari e combattenti per l'unità d'Italia e sorella del generale garibaldino Enrico Cosenz. Le condizioni politico-sociali del suo tempo non resero possibile la realizzazione dei suoi progetti. Si trasferì pertanto nel Granducato di Toscana, a Pisa, dove gli fu offerta la cattedra di chimica presso l'università. Piria desiderava fondare un importante laboratorio di chimica, ma la carenza di finanziamenti (alcune volte dovette pagare lui stesso le spese dei suoi studi) ne impedì l'attuazione. A Pisa ebbe come allievi Stanislao Cannizzaro e Cesare Bertagnini. Altri suoi allievi furono Orazio Silvestri e Paolo Tassinari. Vista la grande fama e importanza che caratterizza gli allievi del Piria, la scuola pisana è considerata quella che, in Italia, ha fondato la chimica moderna. Piria fu anche coinvolto nelle vicende sociali e politiche del suo tempo. Nel 1848 prese parte, con il Battaglione universitario pisano, alla Prima Guerra d'Indipendenza, ma prima che iniziasse l'azione si congedò e fece ritorno a Pisa, riprendendo l'insegnamento della chimica. Il Battaglione universitario pisano ottenne un'importante vittoria a Goito insieme all'esercito piemontese. Lo zio, non approvando le sue scelte politiche, lo diseredò. Il 5 maggio 1849, a causa di dissapori con il governo toscano, che aveva deciso di ridurre i fondi economici per la sua università, si trasferì all'Università di Firenze. Nel 1851 e nel 1862 si recò a Londra in occasione di due Esposizioni Universali e durante tali soggiorni si documentò sull'organizzazione delle industrie chimiche inglesi. Nel 1856 fu chiamato dal ministro Lanza quale insegnante di Chimica Generale nell'Università di Torino, città nella quale morì il 18 luglio 1865 a causa di una malattia. Il suo paese, Scilla, lo ricordò con una lapide, posta il 2 giugno 1895 sulla facciata della sua casa natìa: «A Raffaele Piria, scienziato sommo, che l'ufficio del pensiero intese, come investigazione e redenzione, scopritore cittadino milite ad ogni età civile, parrà esempio completo del tipo umano.» La città di Torino gli ha intitolato una via, traversa di corso Regina Margherita. Insieme a Carlo Matteucci fondò la rivista Il Cimento (1844), che successivamente divenne Il Nuovo Cimento (1855). Nel 1852 divenne socio dell'Accademia nazionale delle scienze. Fondò a Napoli, insieme ad Arcangelo Sacchi, gli Annali di Scienze Naturali, dove pubblicò una ricerca sulle fumarole del Vesuvio. Un importante testo di Piria è il Trattato elementare di chimica organica (1841).


Attività politica: Pur continuando i suoi studi e i suoi esperimenti, Piria non venne mai meno al proprio impegno politico. A Pisa prese parte alle prime azioni che fecero da preludio alla prima guerra d'indipendenza, lasciando però il campo di battaglia prima che iniziassero gli scontri. Avrebbe difatti dovuto prendere parte alle battaglie di Curtatone e Montanara per fronteggiare l'avanzata austriaca, battaglie in cui morirono molti suoi alunni e colleghi docenti. Recatosi a Napoli nel 1859, su sollecitazioni di Cavour, assunse l'incarico di Membro ordinario del Consiglio Superiore della Pubblica istruzione. Nel 1860 Garibaldi, proclamatosi provvisoriamente a Napoli dittatore del Regno delle due Sicilie, lo nominò Ministro della Pubblica Istruzione. Piria, inoltre, elaborò una riforma per la scuola elementare che non fu mai realizzata. Il suo impegno politico culminerà nella sua nomina a Senatore nel 1862.


 


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