Giacomello, Giordano
26 luglio 1910 - 23 giugno 1968
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Giordano Giacomello
Chimico, accademico e ricercatore italiano che ha ricoperto importanti ruoli accademici, scientifici e istituzionali, direttore dell'Istituto Superiore di Sanità (01/09/1961-17/04/1964)
Nacque a Montereale Cellina (oggi Montereale Valcellina in provincia di Pordenone) il 26 luglio 1910 da Pietro e Luigia Torresin e si laureò, nel 1933, in chimica e farmacia presso l'Università di Padova, dove fu allievo di Arturo Miolati e Carlo Sandonnini. Sin dai primi anni della sua attività manifestò l'eclettismo del suo interesse scientifico, che superava le tradizionali barriere tra chimica inorganica e chimica organica, pubblicando una serie di lavori riguardanti l'ossidazione delle sostanze organiche come mezzo di indagine sulla loro costituzione, la costituzione del monocloruro di zolfo e l'elettrolisi di composti organici in ambiente non acquoso. Ebbe la fortuna, in quegli anni di grande sviluppo della chimica in Europa, di frequentare per lunghi periodi, dal 1933 al 1941, i più rinomati centri di ricerca dell'epoca, collaborando con maestri la cui attività scientifica venne riconosciuta universalmente con l'assegnazione del premio Nobel per la chimica. Al Politecnico di Zurigo, nel laboratorio diretto da Leopold Ruzicka (Nobel 1939), si dedicò per oltre un biennio a ricerche nel campo degli steroidi e dei triterpeni, gettando le basi per un nuovo approccio concettuale e metodologico della chimica organica delle sostanze naturali che influenzò profondamente lo sviluppo della sua attività scientifica nel settore del farmaco. Fu tra i primi chimici a comprendere l'importanza dei metodi fisici di indagine cristallografica che si andavano allora sviluppando, applicandoli alla determinazione della struttura di complesse molecole organiche. Trascorse in proposito un periodo di ricerca a Vienna, nell'istituto diretto da Hermann Mark, per apprendere le tecniche di diffrazione dei raggi X; la loro applicazione lo portò, in collaborazione con O. Kratky, alla determinazione della struttura di alcuni esteri degli acidi colanici, che rappresentano il punto di partenza per le successive fondamentali ricerche svolte dal G. sugli acidi coleinici, tanto importanti nei processi metabolici. La spinta ad ampliare le proprie conoscenze dei metodi fisici da applicare alla chimica lo portò anche al Cavendish Laboratory di Cambridge, diretto da R. Rutherford, dove, nel laboratorio di J.D. Bernal, nacque la profonda amicizia con Dorothy Crowfoot (Nobel 1964) e Max Ferdinand Perutz (Nobel 1962), con i quali mantenne continui scambi scientifici per tutta la vita. PUBBLICITÀ Al suo ritorno in Italia fu chiamato presso l'istituto chimico dell'Università di Roma, dove fu assistente di Nicola Parravano e, dopo la morte di questo, di Guido Bargellini. Avendo organizzato un laboratorio di strutturistica chimica, poté estendere le sue ricerche a numerosi prodotti di sintesi, rivelatisi di estremo interesse in quanto biologicamente attivi - quali l'acido p-amminobenzoico, lo stilbestrolo, la sulfammide - gettando le basi per l'evoluzione dalle teorie delle relazioni struttura-attività a quelle della chimica dei recettori. La sua intensa attività in questo periodo fu anche rivolta all'analisi strutturale di composti inorganici e metallorganici, a studi sul legame idrogeno, alla dimostrazione della planarità del gruppo ammidico, alla determinazione della struttura dell'adamantano. Particolare menzione meritano i numerosi lavori sugli acidi biliari e sul meccanismo di associazione di alcuni composti con l'acido desossicolico, che hanno contribuito in modo determinante a chiarire il meccanismo di trasporto e di assorbimento degli acidi grassi. Anche nel campo della sintesi di composti organici di interesse farmaceutico l'attività del G. fu fertile: basti menzionare la preparazione della provitamina D3 per azione della bromosuccinimmide sull'acetilcolesterolo, procedimento poi universalmente adottato per ottenere la vitamina D. La sua attività didattica nel periodo prebellico ha riguardato il corso di esercitazioni di chimica analitica quantitativa e il corso di chimica per studenti di medicina. Alla ripresa dei concorsi a cattedra, nel 1948, fu chiamato a ricoprire la cattedra di chimica farmaceutica e tossicologica presso l'Università di Roma. Negli anni successivi si dedicò alla ricostruzione dell'attività scientifica dell'istituto di chimica farmaceutica, attrezzandone i laboratori di ricerca e fondando una scuola multidisciplinare dalla quale provengono molti allievi che sono stati chiamati a ricoprire cattedre universitarie in tutta Italia. Nell'istituto, la cui sede fu trasferita dal 1960 in un nuovo edificio capace di accogliere un nucleo di ricercatori in continua espansione, furono fondati anche diversi centri di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) che, oltre alla chimica del farmaco, svolgevano attività nel campo della strutturistica chimica, della chimica nucleare e della radiobiologia, introducendo in Italia settori di ricerca scientifica di avanguardia che il G. aveva intuito avrebbero avuto sviluppo e i cui metodi di indagine aveva studiato durante ulteriori periodi di permanenza in laboratori esteri nel corso degli anni 1952-54. Si possono menzionare a questo proposito l'istituto di ricerca per la chimica organica dell'Università di Stoccolma, diretto da J.G. de Hevesy (Nobel 1943), dove apprese le tecniche radioisotopiche dei traccianti, e l'istituto di chimica nucleare dell'Università di Uppsala, diretto da Th. Svedberg (Nobel 1926), presso il quale iniziò le sue ricerche di chimica nucleare. Nel nuovo istituto di chimica farmaceutica il G. proseguì le ricerche di strutturistica chimica su composti di interesse farmaceutico, mettendo tra l'altro in evidenza un nuovo tipo di legame idrogeno nelle naftiridine, determinando la conformazione dell'anello ciclobutanico, studiando la struttura di diverse sulfammidi e di antibiotici, tra questi ultimi la rifamicina. Molti dei composti studiati da un punto di vista strutturale furono anche sintetizzati per la prima volta dal G. e collaboratori. Il contributo nel campo della radiochimica e della chimica nucleare del G. e dei suoi allievi è internazionalmente riconosciuto: dalla prima originale reazione di trasformazione della piridina in benzene-14C, mediante bombardamento con neutroni, alle tecniche di preparazione di molecole organiche marcate selettivamente con isotopi radioattivi ad elevata attività specifica per applicazioni chimiche e farmaceutiche o per l'impiego come traccianti nello studio del metabolismo di alcune sostanze negli organismi animali. La produzione scientifica del G. e dei suoi allievi e collaboratori è compendiata in circa 250 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Una raccolta completa è disponibile nella biblioteca interdipartimentale a lui intitolata presso l'Università di Roma. Il G. fu direttore dei centri di chimica nucleare e di strutturistica chimica del CNR, direttore incaricato dell'Istituto superiore di Sanità (1961-64), membro del Comitato scientifico e tecnico dell'Euratom, membro del Consiglio superiore della sanità e del Consiglio superiore dell'agricoltura e foreste, socio corrispondente dell'Accademia nazionale dei Lincei e accademico pontificio. Morì a Roma il 23 giugno 1968. Opere: L'ossidazione delle sostanze organiche come mezzo di indagine sulla loro costituzione, in Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, cl. di scienze fisiche, matem. e naturali, s. 6, XIX (1934), pp. 43-49 (in coll. con C. Sandonnini); Sulla costituzione del monocloruro di zolfo e sui derivati dell'ipotetico acido (SOH)2, ibid., XXI (1935), pp. 36-42; L'elettrolisi di alcune sostanze organiche in ambiente non acquoso - Nota I, in Gazzetta chimica italiana, LXV (1935), pp. 546-554; … Nota II, ibid., LXVI (1936), pp. 350-357; Überführung von Gypsogenin (Albsapogenin), in Oleanolsäure, Helvetica chimica Acta, XIX (1936), pp. 1136-1140 (in coll. con L. Ruzicka); Überführung desGypsogenins in Hederagenin, ibid., XX (1937), pp. 299-309 (in coll. con L. Ruzicka); Ad. Grob,Über die Gypsogeninsäure, ibid., XXI (1937), pp. 83-87 (in coll. con L. Ruzicka); Röntgenographische Studien an Cholansäureäthylestern, in Zeitschrift für Kristallographie (Abt. A), XCV (1936), pp. 459-464 (in coll. con O. Kratky); Kristallographische Untersuchungen im Terpengebiet, ibid., XCIX (1938), pp. 89-94; Le analisi Patterson e Fourier applicate allo studio della costituzione delle sostanze organiche complesse, in Commentationes Pontificiae Academiae scientiarum, II (1938), pp. 411-437; La struttura degli acidi coleinici determinata con l'analisi Patterson, in Rendiconti della R. Accademia nazionale dei Lincei, cl. di scienze fisiche, s. 6, XXVII (1938), pp. 101-108; Ricerche strutturistiche nel campo dei derivati dello stilbene, in Gazzetta chimica italiana, LXXI (1941), pp. 667-676 (in coll. con E. Bianchi); La struttura dell'ammide dell'acido solfanilico, ibid., LXXI (1941), pp. 1-8 (in coll. con P. Riverso); Struttura dell'adamantano, ibid., LXXV (1945), pp. 246-256 (in coll. con G. Illuminati); Sulla natura dei legami chimici: struttura dei complessi molecolari, in La Ricerca scientifica, IV (1939), pp. 271-284 (in coll. con V. Caglioti); Sulla costituzione degli acidi biliari, in Gazzetta chimica italiana, LXIX (1939), pp. 790-802; Ricerche spettrografiche su composti molecolari fra molecole organiche in soluzione, ibid., LXX (1940), pp. 73-86 (in coll. con G. Milazzo); Su alcuni composti molecolari fra l'acido desossicolico e gli esteri degli acidi grassi, ibid., LXXIII (1943), in coll. con E. Bianchi; Struttura dell'acido 12 - epidesossicolico e dell'acido acetoncoleinico, ibid., LXXIII (1943), pp. 285-290 (in coll. con M. Romeo); Azione della bromosuccinimmide sulla acetilcolesterina, in Ricerca scientifica, XI (1946), pp. 3 s.; Struttura cristallina della 1-5- naftiridina, in Rendiconti dell'Accademia Nazionale dei Lincei, cl. di scienze fisiche, s. 8, XXII (1957), pp. 418-421 (in coll. con A.M. Liguori e A. Ripamonti); Analisi strutturale della 1, 1' -ciclobutandicarbonil-urea, in Gazzetta chimica italiana, XCV (1965), pp. 1100-1114 (in coll. con P. Corradini - C. Pedone); Determinazione roentgenografica della struttura della rifamicina, in Rendiconti dell'Accademia nazionale dei Lincei, XXXVI (1964), pp. 113-122 (in coll. con M. Brufani - W. Fedeli - A. Vaciago); The X-ray analysis of the structure of rifamycin B, in Experientia, XX (1964), 339, pp. 1-4 (in coll. con M. Brufani - W. Fedeli - A. Vaciago); Sulla struttura della rifamicina Y, in Rendiconti dell'Accademia nazionale dei Lincei, cl. di scienze fisiche, s. 8, XL (1966), pp. 548-552 (in coll. con M. Brufani - W. Fedeli - A. Vaciago). Il G. è anche autore del trattato Compendio di clinica farmaceutica (a cura di F. Toffoli, Torino 1974). Fonti e Bibl.: Necr. di G. Giuliano, in Annuario dell'Università di Roma 1968-69, pp. 1383-1388, e in Cronache farmaceutiche, XII (1969), pp. 218-222; V. Caglioti, in La Chimica e l'industria, L (1968), pp. 938 s.
da Treccani, Enciclopedia Online