Elettrometro di Lutz, monofilare a filo teso

1942

parti e/o accessori

camera di ionizzazione; lampada di illuminazione; microscopio da proiezione

ambito culturale

costruzione

Roma, Italia

materiale

  • ottone
  • acciaio
  • ghisa
  • alluminio
  • materiale isolante

misure

44x46x23 (completa)

descrizione e uso

Gli elettrometri sono strumenti per la misura di potenziali elettrici in base alle azioni di forze elettrostatiche che si manifestano tra i conduttori che li compongono, quando una sua parte sia portata in contatto elettrico con il potenziale medesimo. Questo elettrometro fu progettato del prof. G.C. Trabacchi, direttore del Laboratorio di Fisica, apportando alcune modifiche a quelli dello stesso tipo allora in uso. La prima consiste nel cappio che tende il filo di platino da 2 micron: l'arco di filo di quarzo non è complanare con il filo teso, ma perpendicolare ad esso, ottenendo una sensibilità maggiore e una risposta più lineare. La seconda consiste nell'inserzione di una resistenza da 109 W, sul cilindro di collegamento con la camera di ionizzazione, per la messa a terra dell'elettrodo collettore. All'elettrometro manca il meccanismo di messa a terra dell'elettrodo collettore; inoltre, le boccole di collegamento delle placche sono state sostituite con contatti di tipo BNC. L'isolamento delle parti è ottenuto con plexiglass. La camera di ionizzazione è a pressione (anidride carbonica a 3 atm.), destinata a misure di radioattività b, chiusa con una foglia di alluminio di spessore 0.1 mm.: se ne conserva un'altra, identica, mostrata nella scheda n. 315. (Daniele Rebuzzi)

iscrizioni

Mancanti.

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