Elettrometro monofilare a filo teso, di Lutz
1920 circa l'elettrometro; 1900 circa la camera di ionizzazione
parti e/o accessori
Camera di ionizzazione; microscopio con oculare micrometrico; lampada d'illuminazione
ambito culturale
costruzione
Colonia, Germania
materiale
- ottone
- ghisa
- acciaio
- materiali isolanti
misure
40x25x30
descrizione e uso
Gli elettrometri sono strumenti per la misura di potenziali elettrici in base alle azioni di forze elettrostatiche che si manifestano tra i conduttori che li compongono, quando una sua parte sia portata in contatto elettrico con il potenziale medesimo. L'apparato conservato è composto essenzialmente dall'elettrometro (scheda n. 11) e dalla camera di ionizzazione di un tipo particolare. Essa è costituita da due corti cilindri metallici l'uno dentro l'altro, isolati elettricamente da distanziatori: la scatola esterna, con coperchio, ha lo scopo di schermo elettrostatico e viene messa a terra; la più interna è un condensatore, sulla faccia inferiore del quale è possibile porre la sostanza ionizzante, in polvere, tramite una piccola slitta telescopica alla quale si accede con due sportelletti posti sulle superfici laterali delle scatole. Manca qualsiasi riferimento al suo costruttore, ma dalla somiglianza di alcune parti con altri apparati, dalla pregevolezza della fattura e dalla concomitante presenza nelle foto coeve del Laboratorio di Fisica di G.C. Trabacchi con apparecchi provenienti dal laboratorio parigino di Ch. Beaudouin, è forse a questo attribuibile. L'elettrometro è stato montato capovolto e posto a contatto diretto con la camera di ionizzazione che, in origine, come testimonia la documentazione fotografica coeva, veniva utilizzata collegandola tramite fili. Per poter posizionanere l'elettrometro, è stata modificata la zona dei contatti elettrici presenti sul coperchio, avvitando su di esso un adatto innesto. (Daniele Rebuzzi)
iscrizioni
Marchio del costruttore N. di serie 980