Wattmetro elettrodinamometrico, per c.c. e c.a.

1939

costruzione

Newark - N.J., U.S.A.

materiale

  • legno
  • ottone
  • materiali isolanti
  • cuoio
  • vetro

misure

26x27x16 (la scatola chiusa)

descrizione e uso

Strumento molto usato in laboratorio nelle misure di potenza elettrica, sia per c.c. che per c.a. La parte essenziale è costituita da due bobine, una fissa, l'altra mobile: la bobina fissa, formata da poche spire di filo grosso, è posta in serie sul circuito in misura, mentre la bobina mobile, formata da molte spire di filo sottile in serie con un resistore non induttivo, è posta in parallelo. Si dimostra che la coppia media agente sulla bobina mobile e quindi la deviazione dell'indice dello strumento sono proporzionali alla potenza assorbita dal circuito in misura. La coppia antagonista è fornita da molle che servono anche per portare corrente alla bobina mobile. I wattmetri elettrodinamici sono strumenti a debole campo, perciò risentono facilmte di quelli esterni: in questo caso si ovvia all'inconveniente schermandolo. Il wattmetro presenta sei morsetti: quattro voltmetrici più piccoli, muniti di testa isolante in quanto fra di essi esiste la d.d.p. presente ai capi del carico; due amperometrici grossi, privi di testa isolante in quanto fra di essi esiste la d.d.p. presente ai capi della bobina amperometrica. Per variare la portata amperometrica lo strumento è provvisto di un dispositivo a sbarrette per 30 e 60 A. Per la scelta della portata voltmetrica, i morsetti isolati portano scritte le portate corrispondenti: 120, 250, 550 V. Due morsetti, una amperometrico e uno voltmetrico, portano l'indicazione ±, rappresentando i terminali per i quali devono entrare od uscire le correnti affinché le deviazioni dell'indice avvengano nel verso giusto. Nei circuiti trifase la lettura del wattmetro può divenire negativa e in tal caso basta rovesciare il senso della corrente in una sola bobina. A tale scopo lo strumento è fornito di un invertitore a tre posizioni: diretto, inverso e aperto, dove la posizione di aperto è da usare in caso di disinserimento di forti carichi induttivi che provocano grosse extracorrenti. L'inserzione dello strumento potrà essere fatta o con la bobina voltmetrica a monte e quella amperometrica a valle, o viceversa. Le misure sono affette da errori dovuti all'impedenza non costante del circuito voltmetrico, al consumo dello strumento e allo sfasamento fra la corrente e la tensione introdotto dallo strumento. In particolare, la variazione dell'impedenza dipende dalla temperatura e dalla frequenza: nelle specifiche di questo strumento vengono riportati le formule per poter effettuare le correzioni con la temperatura e il range di frequenza accettabile. (Daniele Rebuzzi)

iscrizioni

Marchio del costruttore Specifiche ed istruzioni dello strumento N. di serie 9763 Tipo 310

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