Cella fotoelettrica fotovoltaica, al selenio

costruzione

Berlino, Germania

materiale

  • vetro
  • metalli
  • materiali isolanti

misure

6x6x2, la più grande; 1x1x2, la più piccola.

descrizione e uso

Apparato utilizzato per convertire la radiazione e.m. in elettricità. La cella fotovoltaica è un tipo di cella fotoelettrica dove la radiazione produce uno spostamento di elettroni attraverso lo strato di sbarramento tra due materiali diversi; la corrente è inviata al circuito esterno solo grazie alla d.d.p. generata dalla cella. Nella loro forma usuale, le celle fotovoltaiche consistono in un sottile disco metallico ricoperto di una pellicola di materiale sensibile, posto in un involucro a tenuta di umidità con una finestra trasparente e dotato degli opportuni terminali elettrici. La cella viene fornita insieme alla sua curva di sensibilità spettrale: la resistenza elettrica al buio rapidamente decresce al crescere dell'illuminazione; ne risulta una corrente di uscita non lineare, a meno che la resistenza esterna non sia piccolissima; con un misuratore a bassa resistenza è praticamente lineare. Con un galvanometro sensibile tipo D'Arsonval si ottengono misure stabili e riproducibili. Non si può amplificare la corrente in uscita da una cella fotovoltaica a causa della sua bassa sensibilità alla tensione. La risposta in luce modulata, vista l'alta capacità ai terminali, cade rapidamente al crescere della frequenza. Il rendimento è alto e un relè sensibile può essere azionato direttamente. Semplice, compatta, non necessita di alimentazione: ciò la rende raccomandabile rispetto alle altre celle nelle applicazioni compatibili con la sua sensibilità. (Daniele Rebuzzi)

iscrizioni

Sulla più grande: marchio del costruttore; nome della cella: "Selen Photoelement". Assenti sulle altre.

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