Illuminatore per leva ottica

parti e/o accessori

sostegno per la scala di lettura; 4 obbiettivi: 1 con fenditura, 3 con filo

costruzione

Ignoto

materiale

  • ottone
  • ghisa
  • acciaio
  • vetro

misure

42x15x20

descrizione e uso

Apparato utilizzato per misure tramite strumenti a specchio. Con il metodo della leva ottica si misurano piccole rotazioni di una superficie speculare dallo spostamento angolare di un raggio luminoso da esso riflesso. Le modalità, o quella di raccogliere l'immagine riflessa su una scala graduata o quella di osservarla con un cannocchiale, corrispondono ai metodi di Lord Kelvin e di Poggendorff. Nel metodo di Lord Kelvin, il dispositivo è formato da un proiettore contenente la sorgente luminosa e un obiettivo munito di fenditura o di filo, e dalla scala, generalmente portati da un unico piano di sostegno. Se si pone uno specchio, girevole secondo un asse perpendicolare al piano contenente sorgente luminosa e scala, di fronte al proiettore, il raggio luminoso viene riflesso dallo specchio sulla scala: se esso ruota di un certo angolo, l'immagine riflessa ruota del doppio di quell'angolo. Nel metodo di Poggendorff, il raggio riflesso, invece che sullo schermo graduato, viene raccolto da un cannocchiale fornito di reticolo. La sorgente luminosa è ora costituita da una scala fortemente illuminata: al ruotare dello specchio, osservando l'immagine riflessa della scala, varia il tratto di graduazione visibile e coincidente col reticolo. Uno spostamento angolare dello specchio produce una rotazione apparente della scala di un angolo doppio. Cannocchiale e scala sono generalmente riuniti su di un unico supporto, l'uno sotto l'altro. Mentre il metodo del cannocchiale e scala permette l'osservazione da parte di un singolo soggetto, quello di Lord Kelvin permette l'osservazione contemporanea da parte di più persone. Inoltre, a quest'ultimo metodo può essere applicato un dispositivo fotografico di registrazione (scheda SIC n. 322): la sorgente potrà essere, ora, un piccolo foro; lo schermo sarà sostituito da un nastro di carta fotografica che si svolge con moto uniforme in direzione normale al piano contenente sorgente e specchio. In ambedue i metodi, per ottenere una buona sensibilità, conviene che sia piccolo l'angolo fra sorgente luminosa e punto di osservazione e che l'angolo di rotazione dello specchio sia piccolo o che la scala sia cilindrica. A questi metodi si dà anche il comune nome di leva ottica, considerando che all'aumentare della distanza fra specchio e scala, in modo analogo al braccio di una leva, aumenta la sensibilità della misura. La precisione non è altrettanto buona: per misure molto accurate, si preferiscono utilizzare questi metodi come metodi di zero stabilendo, prima, se lo specchio ruota e compensandone, poi, la rotazione. La scala è stata ricostruita da Giacomo Monteleone per una migliore lettura dell'immagine fotografica.

iscrizioni

N. di serie: 420, 581 e 7991

categoria

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