Cella fotoelettrica fotoconduttrice, al selenio
ambito culturale
costruzione
Roma, Italia
materiale
- legno
- ottone
- stoffa
- cellofane
misure
10x11x2 aperto
descrizione e uso
Strumento per misure di intensità di radiazione. Cella fotoconduttrice basata sul fenomeno che alcuni sostanze presentano, come il selenio, del cambiamento della resistenza elettrica per azione della radiazione su di esse incidente (effetto fotoelettrico interno). Willoughby Smith scopre la fotoconducibiltà del selenio nel 1873: egli trova che la sua resistività è funzione dell'intensità della luce che incide sulla superfice del materiale. La prima cella al selenio fu creata da Siemens nel 1876, arrotolando due sottili fili di platino intorno ad un foglietto di mica e ricoprendone la superfice con un film sottile di selenio fuso. L'elevato rapporto superfice-volume così ottenuto è necessario poiché la fotoconducibilità è un effetto superficiale e la resistività del selenio è relativamente alta. In questo modo è costruita anche la cella qui presentata, contenuta in una scatolina di legno. La cella fotoelettrica ha trovato posto nei laboratori di fisica come dispositivo per misure di intensità di radiazione e, come tale, può essere classificato insieme alle pile termoelettriche e alle lastre fotografiche. (Daniele Rebuzzi)
iscrizioni
Marchio del costruttore. N. di serie: 661.